venerdì, ottobre 13, 2006

Colazione da Eli

Mi riaffiora alla mente il ricordo di un viaggio, fatto nel novembre scorso con mio marito in un isola dell'oceano indiano. Un paradiso terrestre dove tutto sembra quasi fermo e la vita scorre lenta, quasi a volerti far apprezzare a pieno ogni istante.
Ed è così che è andata:
Mi svegliavo molto presto, quando ancora tutto taceva, sapendo che ad attendermi ci sarebbe stato, oltre all'aria frizzante mattutina, il loro cinguettio; quello di una miriade di uccelletti che volazzando da una palma ad un altra attiravano la mia attenzione cercando un contatto, fino quasi a toccarmi.
Studiavano i miei movimenti come io studiavo i loro. Cercavo di muovermi lentamente per non spaventarli e far finire quel bel momento.
Ogni giorno, apparecchiavo la tavola fuori per la colazione: delle fette di pane tostato e del caffè americano.
- Andre è pronto!
Nel frattempo mi prendevo cura di loro sbriciolando sul pavimento il pane duro della sera prima. In breve tempo, il verde del prato di fronte alla casetta in cui alloggiavamo, diventava un contrasto di colori : rosso, blu, giallo, bianco. Miliardi di piume di uccelli, grandi e piccoli.
Da prima si aggrappavano con le loro zampettine sul bordo di un secchio d'acqua fresca posto ai piedi della verandina, sorseggiando di tanto in tanto da quella fonte di vita, per poi prendere un pò di coraggio e saltellare sul pavimento a beccare e a spezzettare la loro razione quotidiana di quel cibo, giocando nel vento leggero carico di libertà.
Divenne un rito per me questo incontro; gesti semplici, che contribuirono a riempire non solo il loro corpicino, ma anche la mia anima, procurandomi una gioia immensa per una semplice colazione a "pane e acqua".

7 Comments:

Anonimo ha detto...

Hai scatato un'istantanea meravigliosa di pace calma e semplicità!

Raffaele ha detto...

che contriubuisce anche a riempire l'anima di chi legge

Roberto ha detto...

Bel racconto ... anche ben scritto !
Adesso capisco da chi si fà correggere le doppie il tuo maritino ! :P
W gli uccelli ( liberi dalle gabbie ) .
p.s. Ogni riferimento a qualsiasi razza di uccello senza piume è da considerasi escluso dalla precedente affermazione .

Stefano C. ha detto...

Bel racconto, e veramente geniale l'immagine associata ;)

Anonimo ha detto...

Complimenti! la forma è accattivante e piena di particolari che fanno quasi materializzare i personaggi e assaporare l'ambiente circostante.
'Le zampette sul bordo del secchio'... 'sorseggiando da quella fonte di vita'... sono quanto di più candidamente erotico proponibile nel panorama letterario post moderno.
Grazie!

Cinzia ha detto...

Incantevole colazione dotata di una sorprendente grazia poetica.

Francesco ha detto...

Ciao cognatina, bellissimo articolo, chissà perchè non fatico a crededere che sia VERA VITA VISSUTA!!!