domenica, dicembre 17, 2006

la risposta nel silenzio

A chi non e mai successo almeno una volta di sentirsi in colpa, o in ogni modo depresso e irritato, per aver trascorso una giornata che violenta la mente l'anima ed il cuore...
Confesso che la mia vita no mi si e presentata come una favola, vedo e avverto il mondo esterno come un sogno o il ritmo di una melodia...
Quel clima armonico lo unisco al mio interno, così mi spiego quell'armonia che arriva dopo un lungo e tormentato cammino...
Perciò risveglio quel desiderio che rende la vita più buona e bella possibile...
Probabilmente io la raconto come un'esperienza insoddisfatta di nostalgia, mi innamoro di forti emozioni di meraviglie, e le trascorro in continuo fluire di sensazioni...
Mi trovo improvvisamente unito alla terra di mille legami come radici...
Ma ad ogni passo falso vedo le ore girare ed il tempo con loro segnare in continua mutazione quei solchi che strisciano segnando in profondo quelle linee che ci abituano allo specchio senza farci più nessun caso...
Il tempo continua a fluire e il riflesso cambia non lasciando niente al caso, lo specchio come l'orologio continua a segnare, continua punire quei vizi che abusano del nostro corpo...
Tutte le volte che ci voltiamo indietro e cerchiamo, vediamo la luce tenue della gioventù allontanarsi dal tenero profumo della realtà...
Giorni già trascorsi che lasciano lunghe pause, ci accompagnano in quei lunghi silenzi, sfumature che vedono il nostro passato poi il vuoto, sono dei momenti brevi eppure intensi che nessuna parola può descrivere quello spazio che ci abbandona dentro un pensiero...
Sognare ancora, guardare indietro non è arrendersi alla realtà, ma vedere le cose più semplici di cui abbiamo più bisogno sgretolarsi...
dettagli di vita rinchiusi in un angolo dell'anima...
Mi risveglio all' improvviso, un'ombra cinge i miei fianchi, cammino incontro a qualcosa che non conosco, cerco di capire ciò che mi circonda, vedo una luce nel fondo di questo spazio, rallento e la crepa da dove fuori esce la luce si chiude per sorprendermi a pensare...

5 Comments:

Anonimo ha detto...

Le metastasi poetiche insite nelle immagini purpuree evocate in maniera quasi prorompente dal tuo scritto contrastano instancabilmente con la vita viva e cosciente del doloroso deja-vù di una priapitica ipsazione praticata nel continuo e ripetuto rito apotropaico volto alla liberazione delle prostaglandine.
Ma forse stuccare quella crepa e cambiare pusher potrebbe essere la soluzione percorribile e definitiva per lo scioglimento del suddetto contrasto.

pane71 ha detto...

Molto bello, mi auguro che un giorno ci sveli la tua chiave di lettura!
Ho l'impressione che ognuno la interpreterà in un modo diverso dagli altri.
Facci sapere se qualcuno ci azzecca.

Andrea T. ha detto...

Si entusiasmante quanto surreale. Io una mia interpretazione piu' o meno l'avrei data.
ah... Mi associo anche al commento di Rinaldo

Eli ha detto...

Molto melodico e dettagliato. Bisognerebbe conoscere il personaggio per poterne capire la profondità e dargli la giusta interpretazione. Nedda

Raffaele ha detto...

Alcuni concetti sono espressi in maniera chiara e se vogliamo anche poetica ma altri lasciano libera interpretazione. Difficile per me trarne delle conclusioni!