lunedì, dicembre 18, 2006

Un giorno da ricordare

Era un fine settimana di marzo, la giornata frizzantina si presentava con un cielo un po’ incerto ma, in quel sabato pomeriggio, la voglia di partire per una nuova avventura era irresistibile e nonostante le condizioni meteo, ci presentammo tutti puntuali alla partenza.
Alla sera eravamo là, nell’incantata valle dell’Anaitu. Prima che facesse buio tutti assieme avevano già raccolto abbastanza legna per assicurarci una notte al caldo, anche le tende erano pronte nel campo improvvisato che avevamo costruito. Il fuoco prodotto dalla legna di ginepro illuminava timidamente i nostri volti e dava immenso calore alle nostre discussioni avvolgendole di magico. Non so bene che ora fosse quando decidemmo di riposare un po’.
La mattina seguente quando ci svegliammo il cielo era coperto ma non abbastanza minaccioso per impedirci di preparare le attrezzature e partire verso quel faticoso sentiero in salita che ci avrebbe portato all’inizio di Badde Pentumas. Quando, con immensa fatica, raggiungemmo la cima, lo spettacolo che si presento' ai nostri occhi ripagò lo sforzo fatto. Il calcare della montagna con la sua moltitudine di forme ci ragalo' tutto cio' che la nostra immaginazione poteva desiderare. Carichi di energia ci presentammo alle incantevoli porte di Pentumas con grande sufficienza e nonostante le prime gocce ci bagnassero gli occhi decidemmo di affrontarlo. Giù la prima corda doppia, da li in poi era impossibile tornare indietro.
Uno dopo l’altro ci calammo giù per il primo salto, l’acqua gelida dal cielo cominciò a coprire le pareti del canyon e l’intenso freddo non tardò ad arrivare, tanto da portare in secondo piano quel meraviglioso mondo che ci circondava e da rendere prioritaria la necessita di sopravivere. Eppure era tutto davanti ai nostri occhi spettacolare come sempre e forse anche più, cosi avvolto dalle intemperie del tempo. Ci rendemmo subito conto che la situazione si presentava difficoltosa; per la prima parte del percorso la mia mente rimase lucida e il mio corpo mi diede la possibilità di reagire prontamente permettendomi di dare il mio contributo al superamento degli ostacoli. Quando la morsa del freddo, l’acqua che cadeva da ogni parte si fecero più intense e le condizioni di percorrenza peggiorarono, la mia mente comincio ad annebbiarsi e l’unico obbiettivo divenne quello di trovare un po’ di calore solo per me. Mi ero perso!
Per fortuna c’eravamo tutti e chi sino a quel momento aveva risparmiato un po’ di energia, lasciando fare a me e a coloro che avevano avuto forza e buone idee per sopperire alle difficoltà, cominciò a prendere decisioni mantenendo la mente del gruppo ancora lucida ed efficace e cosi, sostituendoci l’uno dopo l’altro, riuscimmo ad uscire da quel meraviglioso incubo. Alla fine eravamo stremati ma per tutti fu inevitabile un grido di gioia misto a una grande soddisfazione per avercela fatta.
E’ cosi che io immagino la vita da vivere: bella, affascinante, imprevedibile, pericolosa e difficile,come in un canyon una volta entrati non possiamo tirarci indietro e nella quale a volte ci smarriamo perdendo ciò che di bello ci circonda ma in cui noi, assieme alle persone che ci stanno vicine, possiamo sempre trovare ciò che di più positivo essa sempre rappresenta. Una vita da vivere paragonabile all'avventura di questo bellissimo giorno da ricordare.

6 Comments:

Eli ha detto...

Raffa condivido a pieno il tuo modo di stare al mondo, pieno di entusiasmo e di sfida.
Dentro di noi abbiamo un'energia tale che aspetta solo di essere sprigionata, e questo vuole essere un invito a servirsene senza timore. Mi hai fatto rivvivere proprio un bel momento. Grazie
Ocrinighedda

Cinzia ha detto...

Già raffa detto da un " ex spericolato " è proprio emozionante questo giorno da ricordare...ma perchè dimenticarlo ? LEI ti aspetta :)

Andrea T. ha detto...

Si veramente coinvolgente. Bella la proiezione sulla vita che peraltro condivido anche io.

Augusta ha detto...

Bella similitudine, aggiungerei che l'esperienza insegna e ci rende + preparati e consapevoli per le nuove sfide. Una visione della vita dinamica, varia, da vivere pienamente e affrontare con coraggio e lucidità nonostante a volte gli ostacoli ci sembrino insormontabili!

pane71 ha detto...

Un giorno da non dimenticare!
Io penso positivo xchè son vivo, xcè son vivo.
Ti ricorda qualcosa?

Roberto ha detto...

Un ottimo racconto di vita " vissuta" ... peccato che quella volta io non c' ero ! Ehi meglio così ... altrimenti non sarebbe successo ! :P

Bravo per la comparazione tra canyon e vita ... aggiungerei che molto spesso ci sono sentieri alternativi , ma chi vuole Vivere sceglie sempre la strada più difficile ! E' nella nostra natura ... è nella tua natura !