domenica, gennaio 28, 2007

A due mani

Nudo, appoggiato a un muro, dentro un mare di rossi petali, sciupato dal vento ondeggio con loro e penso…
Dinnanzi a me lo spazio ampio promette, dietro la vista che i suoi confini occultano, grandi emozioni, un tarlo mi rode l’anima mi ferma il passo, prigioniero del muro che saldo alle spalle mi sovrasta, non riesco neppure ad arretrare, devo scegliere tra la paura del vento e la morte.
Mi fermo un poco, indugio, prendo tempo, tanto quello non manca mai.
Una distorta contraddizione si palesa in tutta la sua potenza, incapace di rivelare la sua natura chiude le porte all’eccelso , lasciandomi nel dilemma della prossima mossa.
Insinuo le mani nell’umida fessura , inondato dal piacere del suo piacere dimentico tutto il resto e mi abbandono al cospetto di una somma ragione che muove la vita.
Sotto un rock forte vibra il pavimento, il basso elettrico e' come un urlo, poi diventa un lampo che si apre spaccando l’aria.

Passione, sensualità , sesso, chiamatela come volete, ma qualunque cosa sia e’ un po’ così: difficile da penetrare talvolta, quasi sempre avventurosa e fitta di grandi scoperte, un susseguirsi di porte, la dove attraversandole cessa la depravazione cedendo il passo alla via che conduce ad una suprema esperienza.
Tutto è tanto complicato che ti lascia scioccato, ti nega persino la possibilità di capire esattamente cosa sia stato.

Certe volte derivi in una lenta progressione, come una tavola in un lago cheto, nella speranza che una tempesta sconvolga la tenuità.
Rincorri il ritmo della melodia che ti giunge spuria all’orecchio, ma non ne percepisci il tempo anche se quello si sa non manca mai.

E’ anche cosi’ questa esperienza: qualche volte sfuggente, non si fa vivere nella sua vastità, diviene lo specchio dei nostri turbamenti e ci lascia annichiliti nell’incapacità di superarli.

Ma spesso accade che dietro l’ultimo sospiro di speranza il vento si alzi, liberando in volo l’ultimo sogno di libertà. Il gioco intimo degli amanti attraversa il muro della percezione annientando il pregiudizio della perversione.

Respiri, gemiti, movimenti quasi impercettibili, all’unisono diventano motivo di godimento.
Tutto diventa semplicemente una questione di equilibrio. La scoperta di un mondo comune surreale e sublime si realizza in una risonante dispersione di tensioni.
– In questo ambito l’unico compito della razionalità è quello di far durare quanto piu’ a lungo questo tempo -
Rimane fermo sopra di noi il senso di appagamento, lo percepiamo vivendo nel suo abbandono la gioia dello zero assoluto.

In questo pezzo, scritto a due mani (io e me ) , abbiamo incollato qualche “slide” di vita nascosta esaltando la spettacolarità propria del nostro tempo, apprezzandone l’energia che ne scaturisce, energia capace di portarci all’essenza dell’esperienza (Leggesi “I Barbari” di Baricco).
Mi spiace per le torsioni a cui vi ho costretto ma oggi volevo scrivere cosi’.

6 Comments:

Augusta ha detto...

Sei piuttosto ermetico ed evasivo nel linguaggio che caratterizza il tuo pezzo. Non riesco a percepire in modo chiaro la tua visione dell'eros anche se capisco la difficoltà nell'affrontare l'argomento in modo intimo. Sono da apprezzare senza dubbio l'originalità e le articolazioni dello stile.

Anonimo ha detto...

. Anche se la testa funziona alla perfezione, la capacita di realizzare tutto quello che sappiano no basta, perchè oltre quello che siamo, c'è sempre da imparare. Io invece trovo che lo stile del tuo pezzo sia molto simile al tuo carattere, e che abbia dei passaggi che evidenziano il tuo stile.

Stefano C. ha detto...

A me appare invece chiarissima la sua visione dell'eros. Ha semplicemente tentato di (e in alcuni passi è riuscito ad) esprimere a parole le vorticose sensazioni che ci avvolgono durante un'intensa "ora d'amore".

Raffaele ha detto...

Bella, anche se in alcune parti troppo macchinosa, la descrizione delle sensazioni che durante un atto amoroso attraversano la mente spesso sconvolta dai nosrtri turbamenti. Per fortuna la magia dell'amore è in grado di superare tutto.

Anonimo ha detto...

Ciao sono il Muro! allora ti è piaciuto appoggiarti a me vero?
Quando vuoi io sono sempre pronto ;)!

Andrea T. ha detto...

Si pero' mi appoggio al contrario e visto che siamo in tema una bella bistecca cruda in buco non guasta :-))